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Inside your Studio: Fotoemozioni

La rubrica #insideyourstudio ci ha accompagnato a curiosare all’interno degli studi fotografici più interessanti. E non soltanto per il loro arredamento. Lo scorso anno abbiamo girovagato in Italia e all’Estero per fare due chiacchiere con voi, i protagonisti della rubrica: i fotografi.

Condividere un punto di vista, dialogare in merito alle novità del mondo della fotografia e del mercato, pensare e ripensare insieme questo complicato e stimolante quotidiano che ogni imprenditore e fotografo vive al giorno d’oggi. Per questo la rubrica è tornata con nuove domande, ma sempre con tanta curiosità! :)

Se volete essere i prossimi non vi resta che scriverci  alla nostra pagina Facebook.

Oggi con noi, Daniela Polimeni per Fotoemozioni, nostra cliente Celebra.

Buona lettura!

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Chi sei, cosa fai e da quanto tempo lo fai?

Sono Daniela Polimeni, titolare dello studio fotografico Fotoemozioni.  Nel 2010 decido di trasformare la mia passione per la fotografia in un lavoro ed apro il mio studio fotografico. Non sono sola in questa avventura. Da sempre, fin dal primo matrimonio, ho accanto Stefano, che con il suo bagaglio tecnico e la sua sensibilità artistica ha contribuito a far crescere Fotoemozioni e a farla diventare una realtà.

Mi occupo principalmente di fotografia di matrimonio,  ma anche di maternity e bambini.

Al momento lavoro principalmente in Liguria, ma non intendo porre limiti di distanza entro i quali sono disposta a  muovermi.  Amo viaggiare,  mi piace parlare lingue straniere e conoscere più da vicino culture diverse dalla mia, per cui spero, in futuro di poter lavorare anche altrove.

Dove lavori?

Lo studio è a Chiavari…  si tratta di un  ambiente intimo, ma molto accogliente dove espongo il mio lavoro e ricevo i clienti, oltre naturalmente ad occuparmi di tutta quella parte di lavoro che fa parte oggi dell’attività di un fotografo a 360° ( post-produzione, social, sito web etc ).

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Quali sono le attività indispensabili per sviluppare il tuo brand?

In un mercato locale sempre più saturo di offerta e particolarmente difficile a livello regionale, cerco di trovare una mia dimensione e una direzione ben precisa da seguire.  Il mio scopo è quello di cercare di differenziarmi dalla concorrenza, non soltanto cercando di proporre prodotti da altissima qualità e di nuova concezione,  soprattutto nel modo di rapportarmi col cliente, che va ascoltato, capito, rispettato.

Credo che questo sia uno dei miei punti di forza.  Ci sono tanti bravissimi professionisti, diversi stili e modi di raccontare il matrimonio (ma neanche troppi in realtà).  Quello che forse oggi può differenziarci è proprio l’essere umano, l’individuo che sta dietro alla macchina fotografica.

Occupandomi principalmente di wedding, il modo di interagire con gli sposi è a mio avviso fondamentale.

Riuscire ad entrare, abbastanza velocemente in quella giusta confidenza (che non deve diventare invadenza) per riuscire raccontare al meglio momenti così speciali ed anche intimi di una coppia o di una famiglia.  Essere capaci di mettere a proprio agio le persone, in modo che possano essere (e non soltanto apparire) quanto più spontanee e naturali durante il servizio fotografico non è cosa semplice. Non so se si impara in qualche workshop. Forse in parte si.  Il resto lo fa la persona.

Essere e comportarsi da professionista, riuscendo tuttavia ad instaurare un rapporto di fiducia e di amicizia che permette alle persone di vivere il servizio fotografico in maniera differente. “Immaginatevi che queste foto ve le stia scattando un vostro caro amico, che vuoi essere anche un bravo professionista”. Questo è quello che ripeto spesso agli sposi.  Il fotografo deve smettere di essere vissuto come un intruso, soprattutto quando si trova a dover fotografare i momenti più importanti e significativi di una famiglia…. deve entrare ( in punta di piedi ) un pò a farne parte. Questa è  diventata la mia “carta vincente”.

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Onestà, professionalità,  cuore e passione. Queste sono le caratteristiche che so di possedere.  Ovviamente sperare di avere anche una buona dose di talento ed il coraggio di osare non sarebbe male, ma non si può pretendere di avere tutto.   

L’importante è giocare bene le proprie carte e non smettere di voler imparare e di investire su se stessi e sul proprio lavoro.  Ah dimenticavo… ovviamente non deve mai spegnersi la fiamma che alimenta la passione e l’entusiasmo per la fotografia.  Purtroppo credo che se si arriva al punto in cui non si fa più con amore questo lavoro ….  è meglio cambiare lavoro, o almeno branca della fotografia. Non scordiamoci che fotografiamo persone che stanno vivendo momenti gioiosi e belli della propria vita. L’ultima cosa che desiderano  è vedere un fotografo scocciato che non vedere l’ora di scappare via o che magari sbuffa durante la giornata.

Reputo fondamentale frequentare corsi, confrontarsi con altri professionisti e  creare collaborazioni. Per questo investo in formazione e workshop che mi permettono non solo di avere stimoli interessanti ed opportunità di crescita, ma sono anche e soprattutto occasioni di confronto e di scambio.

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Utilizzi i social network? Quali? in che modo?

Certamente, i social network oggi come oggi  sono fondamentali, non soltanto per chi come me non ha un negozio o uno studio in città dove è possibile essere visti anche “per caso”, ma per chiunque desideri mostrare il proprio lavoro ad un vasto pubblico, non strettamente connesso alla propria città.

Mi piace moltissimo INSTAGRAM anche se Facebook è il social che fin’ora mi ha dato più visibilità e risultati.  Dedico parecchio tempo alla mia pagina Facebook, così come al sito web ed al blog  che cerco di aggiornare abbastanza di frequente.

Ovviamente sono presente anche nei principali portali dedicati ad wedding, come matrimonio.com e Zankyou.

La pubblicità ed il passa-parola, a mio avviso, oggi avviene soprattutto e molto più velocemente  tramite il web, con le recensioni che possono lasciarti i clienti (e le coppie leggono attentamente le recensioni lasciate dagli altri sposi, almeno questa è la mia esperienza). I social network ti permettono non solo di mostrare il tuo lavoro e le tue capacità,  ma lasciano svelare al pubblico anche un pò di caratteristiche della persona oltre che del professionista.

Facebook, ad esempio è per me uno strumento che ha svariate potenzialità, non soltanto di pubblicità.  Quando conosco una coppia di sposi, (magari mesi e mesi prima del loro matrimonio) che è anche attiva sui Social, posso chiedergli l’amicizia e cominciare a  conoscerli anche prima del matrimonio, così come mi permette di rimanere in contatto con le coppie anche dopo il matrimonio.

I social (lo dice la parola stessa) ti offrono grandi opportunità. Sta a noi farne uno strumento potente ed efficace, volendo, anche a costo zero, senza grandi investimenti.

Vinton Cerf, uno dei padri di internet, ha messo tutti in guardia sui metodi digitali: “Dietro di noi un deserto digitale, un altro Medioevo. Se tenete a una foto, stampatela”. Qual è il tuo rapporto con la stampa?

Per me stampare i ricordi è fondamentali.  Non mi stanco mai di ripeterlo e consigliarlo indistintamente a tutti (amici o clienti).  Sicuramente oggi come oggi siamo letteralmente sommersi di immagini: si  fotografa tantissimo, ogni cosa, anche la più insignificante, ma allo stesso tempo, non si dà più valore a nessun momento in particolare.  La maggior parte delle persone scatta fotografie solo con il cellulare, senza preoccuparsi mai di stampare almeno i ricordi ed i momenti più significativi.  Il rischio però è di ritrovarsi senza nulla in mano.   

Tutti questi server virtuali che in teoria salvano miliardi di immagini,  non mi fanno sentire per niente sicura… anzi mi inquietano parecchio.

Alle persone spesso faccio questo esempio.  Quasi tutti noi (dai trent’anni in su) abbiamo uno o più album di fotografie di quando eravamo piccoli.  Probabilmente abbiamo anche foto stampate in bianco e nero dei nostri genitori e nonni.  Le foto non erano certo tante, ma ognuno di noi può ricostruire, credo, i momenti più importanti della propria infanzia e la storia della propria famiglia, sfogliando i “vecchi” album di fotografie.  I bambini di oggi sono sui social spesso ancor prima di venire al mondo…(e neanche lo sanno) Foto a non finire, quasi quotidiane, dopo la nascita,  ma la maggior parte di  loro non ha un album di foto stampato dei primi anni di vita….(almeno così mi risulta): migliaia di immagini nel calderone del web….sul PC di casa  e nella memoria del cellulare, ma pochissime foto stampate.

Per quanto mi riguarda, per cercare di far apprezzare la fotografia stampata, da quest’anno ho deciso di consegnare agli sposi  un cofanetto contenente non soltanto la fantomatica chiavetta USB con i files digitali in alta risoluzione, ma anche un centinaio di stampe ( anche se di piccolo formato) che raccontino i momenti più belli dell’evento.  Il mio messaggio è chiarissimo: stampate i vostri ricordi e custoditeli con cura in uno scrigno, perché sono preziosi.

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